Il boom dei Coloring Books e l’Arte Terapia: quale relazione fra i due?

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Riflessioni e dialoghi tra : Mimma Della Cagnoletta, fondatrice e presidente dell’Associazione Art Therapy Italiana dal 1982 e autrice del libro “Arte terapia, la prospettiva psicodinamica”, (Carrocci 2010), Melania Cavalli, arte terapeuta e blogger, laureata in architettura e Marzia Menzani, arte terapeuta, psicologa e psicoterapeuta espressiva.

Esprimi te stesso attraverso i colori”, “Colora che ti passa”, “Colora e via lo stress!”. I Coloring Books per adulti stanno diventando anche in Italia un fenomeno sociale. Il boom è esploso lo scorso anno nei Paesi anglosassoni, per poi estendersi  in Francia, in Spagna fino ad arrivare a noi. Conquistate le classifiche dei Bestseller nei Paesi anglosassoni, ai Coloring Books per adulti iniziano a essere dedicate nelle maggiori Librerie Italiane interi reparti, per non parlare del successo delle uscite di tali testi nelle nostre edicole.

Qual è la peculiarità dei Coloring Books?

Colorare i Coloring Books consiste nel riempire forme predefinite con i colori, scegliendo gli accostamenti a piacimento.

Nel corso dello sviluppo evolutivo di ogni bambino, colorare stando dentro i confini, ovvero padroneggiando il gesto e lo strumento con cui si riempiono le forme – solitamente pennarello, matita, pastello a cera – dimostra l’acquisizione di una motricità fine che sta alla base di molte altre attività e costituisce il raggiungimento di una tappa importante. Indica inoltre la capacità di differenziare l’interno dall’esterno, il dentro dal fuori.

Ma che senso ha per un adulto? Perché assistiamo a questo grande interesse per gli albi da colorare?

Se guardiamo al passato, sembra che il primo libro da colorare per adulti fosse datato 1879 ( Little Folks, di Kate Greenway), con temi infantili, di scenette domestiche , mentre negli anni ‘60 la copiosa produzione aveva uno scopo satirico e critico verso la società e i costumi del tempo. Un’unione tra un beffeggio infantile ed una critica adulta.

Gli attuali Coloring Books sono più raffinati. Una grande quantità, che riporta la dicitura ‘Art Therapy’, ha come temi disegni etnici, fiori e mandala. Anche numerosi artisti si cimentano in versioni sofisticate, che diventano opere d’arte, (nel caso di Steve McDonald, il suo libro, Fantastic Cities, è un progetto di collaborazione con il pubblico) e Bestseller internazionali ( Johanna Bosford, Secret Garden, per esempio).

Molti degli attuali Coloring Books per adulti hanno la peculiarità di contenere immagini, che a differenza di quelle contenute nei libri da colorare per bambini, sono complesse, colorarle è semplice ma richiede pazienza, concentrazione, precisione, recando spesso tali immagini tratti fitti, sottili, ripetitivi. La nostra mano è guidata dalle linee che la contengono. Ci troviamo così ad eseguire un’azione semplice e ripetitiva, poco faticosa, ma che richiede una forte concentrazione. E tali elementi possono fare dei Coloring Books dei momentanei antidoti allo stress.

Colorare può essere terapeutico?

Colorare all’interno delle forme pre-definite e ripetitive dei Coloring Books può essere rassicurante, in quanto da l’opportunità di esprimerci minimizzando le ansie di prestazione che potrebbero per esempio derivare dal creare un qualcosa da zero. Può accadere che nel focalizzarci su questo

compito, chiudiamo momentaneamente fuori tutto il resto, i pensieri, le preoccupazioni e lo stress del quotidiano. Siamo assorbiti da quello che facciamo, ci piace, viviamo nel momento, ci focalizziamo, ci rilassiamo. E alla fine possiamo godere della soddisfazione di aver concluso un qualcosa e di averlo fatto bene.

In una società in cui le ansie per il continuo cambiamento e la necessità di adeguarsi, l’accelerazione, il troppo pieno o il troppo vuoto, sono in aumento, un’attività che richiede un’attenzione focalizzata ma fluttuante, uno svuotamento e una concentrazione sul gesto, genera quella pausa che molte persone non riescono ad ottenere se non attraverso un’attività guidata.

In questo senso, colorare può essere terapeutico, come lo sono molte altre attività che l’uomo cerca a questo scopo: darsi uno spazio altro, in cui per un poco rifugiarsi, liberi dal pensiero.

È dimostrato dalle neuroscienze che colorare fa bene al nostro cervello, andando ad attivare entrambi gli emisferi celebrali ed agendo in particolare a livello dell’amigdala, che è quella struttura subcorticale deputata alla registrazione e gestione delle emozioni. L’amigdala è anche il centro del nostro cervello deputato alla registrazione dei segnali di pericolo, qualcuno la chiama l’area cerebrale della paura. Ebbene, colorando, ne abbassiamo l’attività: esprimiamo le nostre emozioni, perché a seconda di come stiamo utilizziamo colori diversi, ma non la mettiamo in allarme, anzi la tranquillizziamo e ci tranquillizziamo.

Se i Coloring Books possono aiutarci momentaneamente a “staccare la spina”, liberandoci dallo stress e dalla frenesia del quotidiano, difficilmente tali testi potranno però aiutare la persona nel processo di consapevolezza di sé, dei propri bisogni, delle proprie risorse, della propria specificità. Processi che sono invece propri dell’utilizzo dei colori  in Arte Terapia.

Qual è la peculiarità dell’Arte Terapia?

L’Arte Terapia è un intervento mediato da un professionista. L’arte terapia nasce nei Paesi anglosassoni negli anni Quaranta e fa uso dei colori e del processo creativo all’interno di una relazione professionale di cura.

Ora anche in Italia è una professione a “norma di legge” LEGGE 14 gennaio 2013, n. 4
Disposizioni in materia di professioni non organizzate. (13G00021) (GU n.22 del 26-1-2013 entrata in vigore del provvedimento: 10/02/2013)

Coloring Books e Arte Terapia

È molto complesso spiegare l’arte terapia in poche parole, ma si può dire prima di tutto che l’Arte Terapia non si fa senza un arte terapeuta e che l’arte terapia è un cammino che necessita di uno spazio e di un tempo appropriati per la condivisione.

L’Arte Terapia nasce dall’incontro particolare tra due discipline, quella artistica e quella psicologica, per cui non la possono fare ‘i solo artisti’, non la possono fare ‘i solo psicologi’, bensì è propria di quelle figure professionali chiamate ‘arte terapeuti’. Per diventare Arte Terapeuti occorre intraprendere Training di Formazione molto specifici di durata almeno triennale, in cui l’aspetto artistico viene integrato con quello psicologico e relazionale. L’arte terapeuta è esperto nel facilitare la persona a creare colori e forme proprie che possano essere da lei sentite come rappresentative di ciò che vive ed è esperto nell’aiutarla, attraverso la mediazione di tali colori e forme, a incrementare la consapevolezza di sé e ad acquisire strumenti indirizzati al cambiamento e alla crescita personale.

La specificità dell’Arte Terapia sta nell’utilizzare la dimensione estetica all’interno della relazione di cura. Tale dimensione comprende non solo i colori e le loro qualità psicofisiche, ma anche il processo creativo nelle sue componenti emozionali, psicofisiche, cognitive e relazionali, nonché l’immagine finale che viene creata e che, all’interno di un percorso di Arte Terapia, ha sempre una valenza relazionale.

Possiamo definire come ‘Arte Terapia’ i ‘Coloring Books’?

La nostra risposta è no. E questo vale anche per i libri da colorare per adulti usciti con la dicitura ‘Art Therapy’.

Una delle differenze sostanziali tra tali testi e l’Arte Terapia è che in quest’ultima non vi sentirete mai dire: colora che ti passa, colora per staccare, colora e via lo stress! Semmai un Arte terapeuta vi dirà: coloriamo per connettere, per tirare dentro, anziché tenere fuori, emozioni e pensieri, anche scomodi e vedere insieme cosa farci, come rapportarci a questi, come eventualmente trasformarli.

Accade a volte che in Arte Terapia si faccia uso dei Coloring Books?

Il loro utilizzo è raro in arte terapia. A volte, però, l’utilizzo di un pre-stampato in arte terapia può costituire per alcune persone una prima “base sicura” da cui partire per potersi poi dirigere verso forme più libere e significative di espressione di sé.

Ci sono persone che iniziano a colorare album, si interessano di arte terapia e intraprendono dei corsi o richiedono un percorso individuale di arte terapia,  può succedere anche questo. 

Pensando all’arte terapia come a una strada da percorrere verso l’espressione, l’elaborazione e la conoscenza di sé, si può pensare al libro colorato come ad un primo passo. I libri da colorare, dunque, non sono arte terapia, ma sono un mezzo e possono essere usati, anche se raramente, all’interno di un setting di arte terapia. In tal caso, quando capita che l’arte terapeuta suggerisca un pre-stampato, lo fa sempre scegliendolo con cura in base alla persona che ha davanti, ai suoi bisogni, alle sue risorse, ai suoi problemi.

Più spesso, l’arte terapeuta, con la sua professionalità, facilita la persona a creare lei stessa una forma o un colore che possano essere rappresentativi dei suoi vissuti.

In conclusione

I Coloring Books possono costituire un primo passo per conoscere materiali, forme e colori nuovi e cercare qualcosa di diverso che apra alla creatività. Essi vanno però differenziati dall’Arte Terapia, che possiamo definire come tale solo se a farla con noi c’è un  arte terapeuta.

Abbiamo visto come le forme raffinate degli attuali Coloring Books per adulti possano facilitare la persona, almeno momentaneamente, a sgombrare mente e corpo da emozioni e pensieri scomodi,  in virtù della concentrazione che richiede il colorare all’interno di spazi e forme predefinite dai tratti fitti, sottili e ripetitivi.

In Arte Terapia, l’utilizzo del colorare ha una funzione diversa, per certi versi opposta, a quella dei Coloring Books:  aiutare la persona a connettere mente e corpo, a unire il fare, il sentire e il pensare. Se con i Coloring Books possiamo sperimentare la possibilità di ‘lasciare fuori’ lo stress, in Arte Terapia possiamo avere invece la possibilità di ‘lasciare uscire”, attraverso l’espressione artistica il bagaglio emozionale che ha generato lo stress. Facendo esperienza del piacere del colorare non scindiamo questo dal processo di conoscenza di sé. Attraverso i colori, nel contesto della relazione con l’arte terapeuta, possiamo meglio conoscere ciò che ci passa per la mente anziché farcelo passare; possiamo provare a rappresentare lo stress, ciò che c’è dentro, le forme che ha, essere aiutati ad affrontarlo, a trovare strategie per uscirne o per conviverci in maniera funzionale.

Magari non ‘stacchiamo’ la mente, ma in compenso possiamo iniziare a conoscerla e a capirla.